Il legno, percepito nei due stadi di albero vivo prima e di tronco morto poi, viene portato a nuova vita dall’industriosità e ingegno umani, sottoforma di manufatti che, nelle forme materiali e funzionali in cui si esprime, fanno parte del nostro vivere quotidiano e della nostra storia.
La natura ha previsto, per il necessario riciclo, che il legno morto sia degradato a opera di agenti biologici di natura organica, gli insetti xilofagi.
Durante la seconda vita, Il legno ha una faccia nascosta e poco nota agli operatori della filiera: il contributo aggiuntivo al suo degrado causato da un agente inorganico, l’umidità, dovuto a errori di gestione, progettuali, esecutivi.
Lungo la filiera, è possibile attuare, sia misure preventive contro gli insetti, sia gestionali contro l’umidità, per mettere il legno in sicurezza e garantirne la durabilità durante la fase conservativa.
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