ArteControl Consulting - Tutela e conservazione dei Beni Culturali e Civili - Lotta integrata antitarlo

Olympo Teaching | Manuali | Restauratori

Come ampliare le prospettive professionali
e di lavoro divenendo custodi d'arte dei clienti
nei Beni Culturali

Corretto approccio alla Conservazione Preventiva 

DEGRADO BIOLOGIOCO E TUTELA COME PROCESSI
Gli attacchi alle opere da parte di agenti biologici di degrado, insetti xilofagi, parassiti e umidità, vanno considerati, non come un accadimento, ma come un processo di deperimento lungo la filiera del legno, della carta, dei reperti di origine animale, al quale contrapporre, fase per fase, un virtuoso processo di tutela che integri le azioni conoscitive e correttive, partendo dalla diagnosi e dalla analisi contestualizzata dei fenomeni, per passare alla cura, alla messa in sicurezza, al controllo nel tempo, alla prevenzione, sino alla manutenzione ordinaria.
Per condurre questo processo integrato secondo corretti criteri di Conservazione Preventiva e di Restauro Conservativo è importante inserirsi in un circuito che operi in regime multidisciplinare, coordinando in un unico programma le varie competenze di progettazione, di cantiere, di esecuzione, di controllo e di manutenzione.
Far parte di tale circuito significa ampliare le proprie credenziali e accrescere la propria immagine.

Consapevolezza nella Conservazione Preventiva

CONTESTUALIZZAZIONE
Contestualizzare la tutela delle opere nel loro ambito di conservazione significa considerare, non solo i manufatti palesemente infestati, ma anche quelli apparentemente sani, che possono essere portatori ancora occulti di infestazione e quelli che realmente sono sani, ma minacciati in modo diretto.
Contestualizzare l’infestazione significa considerare, non solo il locale nel quale questa si è manifestata, ma anche quelli adiacenti, che possono importare l’infestazione.
Contestualizzare le azioni di rimedio significa correggere comportamenti errati relativi all’immissione di nuovi versamenti, o di ritorni da prestiti per le mostre, o alla mancata manutenzione ordinaria preventiva.
Poche figure professionali hanno, oltre ai restauratori, l’opportunità di cogliere, negli ambiti in cui operano, le criticità che minacciano l’integrità del patrimonio culturale e che potrebbero in parte vanificare i loro stessi sforzi di restauro conservativo. Essere consapevoli di ciò e spendere qualche parola per sensibilizzare i Conservatori alle relative tematiche rappresenta un significativo passo di crescita deontologica e un modo per dare una svolta alla percezione della clientela sul ruolo del proprio restauratore.

 

I nemici dell’Arte

INSETTI XILOFAGI
I più comuni tarli che attaccano, sia legno, sia carta, sono gli anobidi, mentre i lictidi attaccano solo il legno. Le due famiglie hanno abitudini alimentari diverse, differenti cicli biologici, più lento quello degli anobidi, molto più rapido quello dei lictidi e differente indice di ovo-deposizione (ogni femmina di anobide depone 40 uova, di lictide 60). Gli anobidi sono i più comuni e facili da combattere, i lictidi i più insidiosi e pericolosi per l’integrità dei manufatti.
I cerambicidi attaccano solo legno di carpenteria di età inferiore ai 100 anni dal momento del taglio; il loro impatto riguarda, non le opere, ma le strutture degli ambiti conservativi e impone una visione più ampia e non inferiore per importanza del concetto di Conservazione Preventiva.

PARASSITI
Dermestidi e tineole attaccano tessuti di origine animale, manufatti di cuoio,  pelle, piume, pellicce, collezioni zoologiche; il tisanuro pesciolino d’argento attacca la carta. Alcune di queste minacce sono originate, lungo parassitarie catene alimentari, dai colombi stanziali, che generano rischi anche per l’uomo, tramite colibatteri e zecche molli.

UMIDITÀ
Relativa, di risalita, da ristagni e versamenti, l’umidità è la grande nemica delle ottimali condizioni di conservazione delle opere.  

DIFESA
Conoscere tutte queste dinamiche significa entrare nel cuore vero del concetto di Conservazione Preventiva, in una prospettiva globale di sinergie integrate e multidisciplinari.

Disinfestazione radicale

Le opere possono essere disinfestate agevolmente con la tradizionale tecnologia anossica, oppure con la nuova e ben più efficace e conveniente tecnologia infrarossi.

Messa in sicurezza

BIODETERRENTE ANTITARLO
L’applicazione di bio-deterrente antitarlo ad impregnazione può avere quattro differenti funzioni:
1. Prima della disinfestazione radicale esaurisce eventuali infestazioni in corso, abbattendo gli adulti quando sfarfallano.
2. In alternativa alla disinfestazione radicale, con attività xilofaga palesemente allo stadio iniziale e focolai poco diffusi, attua un contenimento programmato sino all’esaurimento dell’infestazione in corso.
3. Dopo la disinfestazione radicale protegge da nuove re-infestazioni.
4. In tutti i casi, impedisce sine die l’insediarsi di nuovi focolai, se gestita nella ordinaria manutenzione, rinnovando il trattamento ogni due anni.

Azioni diverse, come l’utilizzo il bio-deterrente per disinfestare radicalmente, cercando di raggiungere le larve in profondità, sono bassamente probabilistiche e scarsamente efficaci.

NANOTECNOLOGIE
Sono una valida alternativa al bio-deterrente ad impregnazione, da applicarsi solo dopo una disinfestazione radicale, per la sicurezza di integrità molecolare delle superfici e garantiscono per 20 anni l’efficienza delle loro funzioni: gli insetti xilofagi non riconoscono il legno trattato come tale e non lo attaccano.

Protezione con la disinfestazione permanente

TRAPPOLE ELETTRO-LUMINOSE UVA
Il presidio di discrete ed eleganti lampade UVA a luce nera assicura, tramite le catture dei tarli anobidi, una costante interferenza sul loro ciclo riproduttivo, contribuendo a contenere ed esaurire le infestazioni in corso e a proteggere gli ambienti da indesiderate incursioni provenienti dall’esterno e dai locali adiacenti.

Monitoraggi per controlli e pianificazioni polifunzionali

MONITORAGGIO ENTOMOLOGICO
L’analisi, ponderata da un esperto, delle catture effettuate con le trappole elettro-luminose UVA fornisce preziose indicazioni sull’evoluzione delle infestazioni di insetti xilofagi in corso e consente, tramite la mappatura dei focolai, di stabilire oculate scalette di priorità sulle azioni protettive e di disinfestazione da attuare.

Lo studio attento delle catture nelle tavole collanti occultate all’interno delle trappole UVA può rivelare la presenza di insetti che sono specifici indicatori di varie criticità ambientali e strutturali, come ristagni e versamenti d’acqua, umidità relativa e di risalita, carcasse in putrefazione di colombi o di topi in cavedi, anfratti, o condotte elettriche adiacenti e imperfetta tenuta di finestre e porte (zanzariere e guarnizioni).
Con le trappoline di cartoncino collante si contrastano i pesciolini d’argento nemici della carta.

MONITORAGGIO MICROCLIMATICO
Il controllo in continuo delle variazioni micro-climatiche, tramite rilievi effettuati con datalogger e scarico dei dati a scansione stagionale, fornisce preziose indicazioni sull’umidità relativa nell’ambiente e sui picchi raggiunti da questa a causa dei flussi di utenza, delle escursioni termiche notte-giorno, delle criticità ambientali e strutturali.
Queste criticità trovano riscontro incrociato e conferma nelle catture di insetti indicatori effettuate dalle trappole UVA, configurando i due monitoraggi come presidi fra loro complementari e inseparabili, per comprendere come attuare le migliori condizioni conservative delle opere.

Quale ruolo avanzato per il restauratore?

Il restauratore è nella posizione privilegiata per cogliere l’opportunità di elevare il suo ruolo, a supporto dei conservatori, a quello di punto di riferimento insostituibile per la Conservazione Preventiva, gestendo direttamente le trappole elettro-luminose UVA, in sinergia con l’esperto nel monitoraggio.

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Approfondimenti

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> RESTASURANDO, FATTI CUSTODE.



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