Tramite il Polo Interdisciplinare abbiamo avviato una nuova sinergia con 4Ward360 Nanotecnology, con la quale introduciamo una rivoluzionaria innovazione per la protezione del legno di carpenteria, di arredo e d’arte.
I formulati nanotecnologici saldano le proprie molecole con quelle del legno, senza alterare le sue proprietà organolettiche: colore, consistenza e traspirabilità.
Questa proprietà fisica impedisce agli insetti xilofagi - tarli e tèrmiti - e alle famiglie di insetti carpentieri - formiche, vespe e api -, di riconoscere le superfici trattate come legno, preservandole dai loro attacchi.
È importante, quando si applicano i formulati nanotecnologici alle carpenterie, assicurarsi che queste non abbiano infestazioni di tarli in corso, ma ancora occulte; potrebbe accadere, infatti, che il loro ciclo biologico non sia giunto, al momento dell’applicazione, allo stadio finale degli sfarfallamenti, che ne paleserebbero la presenza solo successivamente.
I formulati nanotecnologici, infatti, pur impedendo le nuove deposizioni di uova degli insetti xilofagi, non arrestano, nelle infestazioni già in corso, gli sfarfallamenti degli insetti adulti giunti alla fine del loro ciclo biologico: la coerenza molecolare della superficie protettiva ne sarebbe compromessa. Per questa ragione si raccomanda, prima di applicare il formulato alle carpenterie, già allestite, o non ancora in opera che siano, di sottoporle a disinfestazione radicale (come in Olympo Zephyrus).
I costi rappresentati dalla lunga giacenza nei depositi delle carpenterie lignee, per conseguire la loro corretta essicazione, inducono sempre più spesso a venderle e metterle in opera ancora eccessivamente umide; da ciò, la frequente comparsa nel tempo di fessurazioni, man mano che le carpenterie perdono in modo naturale l’eccesso di umidità.
I formulati nanotecnologici proteggono, anche in questo caso, le carpenterie lignee; la penetrazione in profondità nelle fibre del legno può essere regolata, da un minimo a un massimo, a seconda del tasso di umidità rilevata, o di altre esigenze. In tal modo, le superfici esposte all’interno delle fessurazioni che man mano vengono a formarsi risultano essere protette dagli attacchi degli insetti xilofagi.
Nota bene: la disinfestazione radicale termo-induttiva, oltre a essere uno strumento di cura radicale dagli attacchi dei tarli, svolge anche la funzione di essicamento delle carpenterie umide, contribuendo a neutralizzare l’azione di funghi e muffe.
Come ben sanno gli specialisti di tèrmiti Reticulitermes lucifigus, dette del terreno, una delle cause dei loro attacchi è costituita dalle casse di legno approntate per l’allestimento delle platee, che non vengono rimosse a cantiere ultimato.
Il legno lasciato nel terreno assorbe l’umidità sino alla marcescenza e costituisce un formidabile attrattivo per le tèrmiti del terreno, che, dopo avere demolito le casse, si trasferiscono all’interno dell’edificio, proseguendo la loro opera distruttiva. Si tratta di una casistica più frequente di quanto generalmente si pensi.
La lotta alle Reticulitermes lucifugus richiede l’intervento di specialisti; tramite il Polo Interdisciplinare, disponiamo sul territorio nazionale di una rete di specialisti molto selezionati. La lotta alle tèrmiti Kalotermes flaviocollis, dette del legno secco, le quali non sferrano il loro attacco dal terreno, ma direttamente sul legno in opera a seguito di sciamatura dal nido di origine, si attua invece con le stesse tecnologie e metodologie impiegate per i tarli.
I formulati nanotecnologici possono essere vantaggiosamente sostitutivi dei bio-deterrenti antitarlo ad impregnazione; assicurano, infatti, la protezione delle carpenterie dagli attacchi dei tarli per 20 anni.
Gli antitarlo impregnanti, invece, conservano la loro piena capacità abbattente, prima di perderla rapidamente per ossidazione, per 2 anni; per mantenere allo stesso modo protette le carpenterie nel medesimo arco di tempo di 20 anni, quindi, l’applicazione con antitarlo impregnanti va ripetuta per 10 volte, a cadenza biennale (come in Olympo Protect).
Le nanotecnologie rappresentano la soluzione ideale per risolvere alla radice l’annoso problema dell’umidità di risalita, eliminando ogni possibilità di marcescenza nel tempo.