I manufatti d’epoca posteriore al 1750 presentano spesso il protettivo originale. In questo caso, la pulitura asporterà i depositi di sporco, fermandosi alla vernice, per garantire il recupero della parte originale del manufatto e preservare le eventuali tinte applicate al legno, o le stesse intonazioni della vernice originale o gli eventuali ritocchi, o rinforzi applicati alla venatura di legni.
Per consentire di intervenire in modo esaustivo sul manufatto in oggetto, spesso è necessario smontare parte della sua struttura, o porzioni particolari della stessa, come modanato, fregi, impiallacciature, lastronature, intarsi, ecc., per rendere più efficace l’adesione ai rispettivi supporti, o per consentire il consolidamento e la stessa integrazione.
Si deciderà di smontare la struttura, solo per il bene del manufatto, tenuto conto dei materiali degradati di cui è costituito e non per comodità, considerando che questo intervento comporta responsabilità, in quanto agisce su un apparato progettato per la sua integrità funzionale.
Seppure rivolte a dare solidità a strutture sconnesse o a colmare lacune di media e grave entità e a riabilitare il manufatto all’utilizzo, le modalità d’intervento di reintegrazione sono soprattutto rivolte al rispetto della materia, vale a dire che il materiale reintegrante si raccorderà all’originale e non viceversa.
Per colmare le lacune si utilizzerà legno della stessa natura e di colore simile all’originale.
È possibile, per quanto riguarda decorazioni intagliate con motivo ripetitivo, utilizzare dell’araldite-legno sformata da calchi delle parti originali speculari alle zone lacunose. I materiali di origine naturale o tecnologici, individuati caso per caso, verranno scelti tra quelli con caratteristiche di reversibilità accertata, o asportabili meccanicamente.
Consolidamento del degrado apportato dal tarlo
La finitura dei manufatti ha lo scopo di donare profondità e saturazione al colore originale dei legni. L’epoca del mobile ha un’incidenza importante sul tipo di protettivo da utilizzare, così come il tipo di pulitura praticata sulla superficie in fase di restauro (con possibilità di recupero del protettivo originale, con recupero di un protettivo applicato in un restauro precedente, in assenza di protettivi originali e di restauro. I prodotti maggiormente utilizzati tra le vernici sono vari tipi di gommalacca e le cere. L’applicazione di questi prodotti e gli stessi metodi possono variare secondo i casi.